"Ora l’unica cosa che spero è che Fabrizio "uccida" Corona, ovvero il personaggio che ha costruito e che l’ha rovinato", a parlare Nina Moric dopo l'arresto dell'ex marito, Fabrizio Corona: "Deve ritrovare se stesso - ha dichiarato a "Chi" - Se porto mio figlio da lui in carcere? No, devo dare un segnale positivo a Carlos e, quindi, non ci devono essere più polizia e manette nella sua vita".
Nina e il figlio Carlos non sentivano Fabrizio da prima dell'inizio della fuga ("Io e Carlos siamo stati i primi a perdere le tracce di Fabrizio, non lo sentivamo da dieci giorni. Era drogato di vita. La sera prima della sentenza della Cassazione ha organizzato una cena e non ci ha nemmeno invitati"), ma la polizia li aveva comunque raggiunti: "Quando hanno confermato l’arresto di Fabrizio oltre al dolore che ho provato, sono corsa a casa sperando che nostro figlio Carlos non avesse la tv accesa. Ma quando sono arrivata c’erano dei poliziotti che parlavano con lui. È normale che un bambino di dieci anni debba colloquiare con la polizia, che perde Corona e sbatte contro l’innocenza di mio figlio per capire dove si potesse nascondere? È vergognoso".
Lei era sicura che sarebbe fuggito ("Ero sicura che fosse già al caldo a divertirsi e non sarebbe più tornato. Non lo conoscono abbastanza. Poi, quando l'ho visto in manette, ho cominciato a piangere"), e non si è stupita di vederlo in lacrime: "Era Corona. E poi gli uomini d'onore sono quelli che piangono. Lui si nasconde dietro le sue paure, dietro la sua bellezza. Anche Brad Pitt è un fico, ma mica sfida lo Stato o sfida la legge. Ora mi immagino Fabrizio solo e sperduto in carcere. Che dolore. Adesso il leone è in gabbia".
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